Il decreto legislativo approvato in data 8 novembre, riformando l’art. 2477 c.c., introduce nuovi limiti dimensionali per le società obbligate all’adozione dell’organo di controllo interno.

La norma estende i casi di nomina obbligatoria del sindaco unico (o collegio sindacale e revisore) a tutte le società che per due esercizi consecutivi abbia superato almeno una delle seguenti soglie:

  • 2 milioni di euro di totale dell’attivo patrimoniale (e non più 4.400.000);
  • 2 milioni di euro di ricavi delle vendite e delle prestazioni (e non più 8.800.000 euro);
  • 10 dipendenti occupati in media durante l’esercizio (e non più 50 unità.)

La novità, finalizzata alla diagnosi precoce della crisi d’impresa, va intesa come una maggiore responsabilizzazione degli amministratori e dei loro controllori nell’individuare per tempo i segnali di crisi aziendali nella prospettiva di scongiurare insolvenze conclamate con chiusura dell’impresa e azzeramento dei posti di lavoro.
I sindaci e i revisori saranno chiamati a segnalare le criticità, quando l’imprenditore non si sia attivato autonomamente. Nei loro confronti è anche prevista, a fare contrappeso, una forma di responsabilità specifica.
Secondo le indicazioni del Decreto, e in accordo con il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, verranno istituiti indici di criticità da utilizzare per dare avvio alle segnalazioni.

Inps, Amministrazione finanziaria e Agenzia della riscossione,  costituiranno l’altro canale per avviare le misure di allerta mediante segnalazioni da avviare ogniqualvolta ci siano inadempienze perpetrate nel tempo.
A dover gestire le situazioni di crisi saranno gli organismi di composizione della crisi, costituiti presso ogni camera di commercio, già attivi per ora solo nell’ambito della crisi da sovra indebitamento del consumatore o del piccolo imprenditore sotto le soglie di fallibilità.
A venire istituito è un circuito alternativo alla giurisdizione classica e antecedente rispetto all’apertura di una procedura concorsuale che comunque ne potrà rappresentare uno sbocco. E tuttavia, nel caso di ripetuta inerzia dell’imprenditore, ci sarà la segnalazione al pubblico ministero che in quel caso sarà chiamato a intervenire nell’ambito della sua funzione civilistica aprendo, se lo riterrà, la procedura di liquidazione.

Sarà affidato al Tribunale il compito di nominare il revisore (o l’organo di controllo), ove chi ne abbia interesse ovvero il curatore del Registro delle Imprese segnalino allo stesso che pur sussistendo l’onere di cui sopra, la stessa non vi abbia provveduto “entro il termine in cui l’assemblea è chiamata ad approvare il bilancio in cui vengono superati i limiti di cui ai punti precedenti”

Si stima che saranno circa 140.000 le S.r.l. che sulla base delle nuove regole dovranno dotarsi di un sistema di controllo interno.