Un provvedimento molto acclamato e atteso per il 2019 è arrivato al traguardo dopo un lungo e tortuoso percorso come quello di tutta la legge dello stato: la Flat Tax.

Si tratta, in estrema sintesi, del regime di tassazione per professionisti e piccole imprese che conseguono ricavi annui entro il limite di € 65.000. In sostituzione dell’Irpef tradizionale a scaglioni, l’imposta fissa, commisurata nella misura del 15%, viene conteggiata a forfait sul 78% dei compensi conseguiti nell’anno. Il reddito non viene quantificato come differenza tra ricavi e costi ma come una percentuale sul fatturato.

La formula, di per sé sicuramente molto interessante, va valutata caso per caso, in quanto, a far da contrappeso agli indubbi vantaggi di una aliquota fissa e più bassa dell’Irpef, oltre a non consentire di dedurre i costi, non permette nemmeno la detrazione dell’iva. Questo significa che un contribuente in regime di flat tax “o anche detto forfettario”, viene considerato al pari di una persona fisica consumatore finale, impossibilitato quindi a recuperare l’iva sugli acquisti effettuati, ancorché svolti nell’ambito della propria attività d’impresa.

Occorre quindi prestare molta attenzione e fare calcoli di convenienza di accesso al regime, valutando da un lato i benefici di una aliquota ridotta, di una contabilità semplice e dell’esonero speciale dalla fatturazione elettronica e dall’altro lato i possibili svantaggi derivanti dall’indetraibilità dell’iva e dall’impossibilità di dedurre i costi.

Il regime, rispettando i requisiti, ha durata illimitata, e prevede per i primi 5 anni la riduzione dell’aliquota di un terzo (5%) a condizione che l’attività sia nuova e non una prosecuzione di una precedentemente svolta.

Ad onore di cronaca vanno dette due cose che limiteranno molto l’accessibilità al regime della flat tax.

La prima è che per accedervi, chi proviene da un altro regime semplificato o ordinario, dovrà riversare tutta l’iva detratta precedentemente sui beni strumentali e sul magazzino, con un possibile pesante esborso finanziario.

La seconda è che come clausola di esclusione vi è il possesso di quote in società di persone e, stando alla versione definitiva della manovra, in Srl in regime di trasparenza o tradizionali che svolgano attività simili.

Infine va detto che la flat tax, o regime forfettario, già esisteva nel sistema fiscale Italiano da diversi anni e questa manovra ne ha solo aumentato la soglia di ingresso portandola a 65 mila euro.

Per approfondimenti e chiarimenti si prega di contattare lo studio.

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