Attesa da tempo e richiesta a gran voce dalle associazioni di categoria, con la manovra appena approvata è arrivata la tassa piatta delle 21% sulle locazioni commerciali.

La nuova formula di tassazione si potrà applicare solo sui contratti stipulati nel corso del 2019.

Si stima che il provvedimento possa potenzialmente interessare circa 370mila nuovi contratti che ogni anno (secondo i dati dell’Osservatorio immobiliare dell’agenzia delle Entrate) vengono stipulati in Italia.

Lo scopo è soprattutto quello di rilocare una moltitudine di negozi cronicamente sfitti, che in totale si stima siano circa 770mila (fonte sole 24 ore).

Secondo la legge i casi in cui si potrà applicare sono limitati a:

  • Contratti che hanno per oggetto unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1 (Negozi e botteghe), relative pertinenze locate congiuntamente C/2 (Magazzini e locali di deposito) , C/6 (Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse senza fine di lucro)e C/7 (Tettoie chiuse od aperte);
  • Immobili di superficie inferiore a 600 mq. al netto delle pertinenze.

La norma non specifica come calcolare i metri quadrati ma resta come riferimento lo stesso dato catastale, dato che comunque da sempre la rendita catastale degli immobili C/1 è basata sui metri e non sui vani come per le abitazioni.
Altro limite importante è che, alla data del 15 ottobre 2018, non risulti in corso un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.

In sostanza, questa norma è stata voluta per evitare che, alle prime avvisaglie della possibilità della tassazione con cedolare (l’aliquota Irpef più bassa è del 23% ed è improbabile che chi ha un negozio da affittare abbia un reddito sotto i 15mila euro), proprietari e inquilini sciogliessero il contratto di comune accordo e ne rifacessero uno nuovo con la cedolare al 21% e l’affitto un po’ ribassato.

Di sicuro il nuovo regime, seppur facoltativo, nel caso in cui siano rispettati i requisiti di cui sopra potrà essere adottato con vantaggio per tutti i proprietari di negozi e negozietti sfitti per colpa della perdurante crisi economica.